Fave e cicorie selvatiche

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PRESENTAZIONE

Fave e cicorie selvatiche

Spesso si dice che i piatti più semplici sono i più buoni... Questa ricetta ne è un esempio: a formare questo piatto sono solo due ingredienti poveri, le fave secche decorticate e le cicorie slvatiche, erbette spontanee dal sapore amarognolo, che insieme danno vita a un piatto rustico e saporito, tipico della cucina pugliese. A presentarci questo piatto è Sandro Romano, giornalista e gastronomo pugliese, che preparerà le fave e cicorie con Sonia.
Le fave e cicorie selvatiche richiedono davvero poche mosse in cucina: le fave devono essere ammollate in acqua fredda per almeno 12 ore e poi cotte a lungo, coperte d'acqua fino a quando, girandole con un cucchiaio di legno, non si sfalderanno fino a diventare un purè. Nel frattempo le cicorie selvatiche, ben pulite, vanno sbollentate in acqua e poi servite insieme alle fave, condite solo con un filo d'olio extravergine d'oliva, meglio se una coratina pugliese dal sapore intenso.
Le cicorie selvatiche hanno un sapore deciso, un po' amarognolo, che ben si sposa con la dolcezza delle fave, e richiedono di essere raccolte a mano nelle zone di campagna; in Puglia è molto comune che si vada per i campi a raccogliere le cicorie ma se non riuscite a trovarle dalle vostre parti, potete sempre utilizzare delle cicorie coltivate. Il sapore sarà meno intenso ma non potete proprio perdervi questo piatto.
Per aumentare la morbidezza e la cremosità del purè, alcune famiglie pugliesi fanno cuocere con le fave anche una patata tagliata a fette.
Le fave e cicorie selvatiche sono un piatto senza tempo, che le massaie pugliesi preparano ancora oggi e che viene tramandato di generazione in generazione, per mantenere vivi i sapori di una volta.

INGREDIENTI
Fave secche decorticate 400 g
Cicoria selvatica 400 g
Alloro 3 foglie
Olio extravergine d'oliva q.b.
Sale fino q.b.
Acqua q.b.
Preparazione

Come preparare le Fave e cicorie selvatiche

Per preparare le fave e cicorie selvatiche, per prima cosa dovrete reidratare le fave mettendole in ammollo, in una ciotola con abbondante acqua fredda 1, per circa 12 ore (potete metterle la sera per poi cuocerle il giorno dopo). Il giorno dopo scolate le fave 2, sciacquatele sotto l'acqua corrente, e mettetele a cuocere in una pentola capiente, coprendole a filo con l’acqua e aggiungendo 2-3 foglie d’alloro 3.

Chiudete la pentola con un coperchio 4 e lasciate cuocere, a fuoco basso, le fave per almeno 2 ore, aggiungendo, se necessario, dell’acqua calda nel caso si asciugassero. Durante queste due ore le fave rilasceranno una schiumetta che eliminerete con una schiumarola. Nel frattempo lavate bene le cicorie sotto l’acqua corrente e lasciatele scolare, quindi pulitele, eliminando con un coltello la parte più dura, quella bianca nella parte inferiore che tiene insieme le foglie 5. Eliminate anche le foglie più rovinate, tenendo solo quelle più belle 6.

Sbollentate le cicorie velocemente nell’acqua bollente salata per qualche minuto, mescolando con un cucchiaio di legno (7-8). Appena saranno ben tenere, scolatele e tenete da parte 9.

Intanto le fave avranno terminato la cottura: saranno pronte quando, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno, si sfalderanno facilmente, fino ad avere un purè dalla consistenza grossolana (10-11). Salate le fave e, una volta pronte, componete il piatto tradizionale di fave e cicorie diviso a metà: da una parte del piatto ponete le fave e dall’altra le cicorie 12. Condite il tutto con un filo d’olio extravergine d'oliva, meglio se un buon olio pugliese, e servite le fave e cicorie selvatiche accompagnandole con fette di pane di Altamura!

Conservazione

Conservate le fave e cicorie selvatiche in frigorifero in un contenitore ermetico o coperto con la pellicola al massimo per 3 giorni.
Potete congelare separatamente il purè di fave e le cicorie sbollentate e scongelarle quando vi occorrono.

Curiosità

Nei diversi dialetti pugliesi, fave e cicorie è conosciuto come "fae e fogghie" o "fae e foje", e viene preparato in tutte le province pugliesi, da Foggia fino a Lecce, e nella vicina Basilicata.
Anticamente, quando non esistevano le cucine a gas, le fave e i legumi venivano cotti in anfore di terracotta solo con acqua e alloro, chiuse e lasciate per ore e ore vicino a un fuoco acceso.

Consiglio

Per la serie "ricette diverse di porta in porta", le fave e cicoria sono un grandissimo classico della cucina pugliese, che le propone anche mescolate le una alle altre, oppure con il purè di fave gratinato appena in forno (dopo averlo condito con un goccio d'olio): il contrasto crosticina croccante e morbidezza della cicoria è delizioso. Se non trovaste le cicorie, sappiate che il purè di fave è versatilissimo e si accompagna meravigliosamente anche a erbette, coste o spinaci.

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COMMENTI96
  • ¥_Chiara_¥
    martedì 31 gennaio 2023
    se uso fave secche non decorticare come mi devo comportare? Grazie
    Redazione Giallozafferano
    martedì 31 gennaio 2023
    @¥_Chiara_¥:Ciao, il nostro consiglio è di aumentare i tempi di ammollo e procedere come da ricetta, se necessario aumenta anche i tempi di cottura finché non si sfalderanno. Tieni conto però che la resa sarà più grumosa se mantieni la buccia.
  • AndreinaC
    giovedì 08 ottobre 2020
    Ottima ricetta. Dico solo: fate SEMPRE ammollare le fave! Dopo più di 5 ore non mi si sono cotte. Il norcino mi aveva detto che non c'era bisogno di metterle al bagno...

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